martedì 9 giugno 2009

Pino Scoccia

Arditi ! Com’altro nomare questi baldi atleti che sprezzanti del pericolo osarono porre un imperativo categorico qui tra le verdi colline del Reatino.“O Gavinano o morte”,questa la frase che riecheggiava fra ripetute e percorsi vallonati,nelle menti degli Olimpici rivoluzionari . Vite segnate dalla gloria che arrivarono con l’azione dove la lassitudine borghese,e l’indifferenza burocratica non si sarebbe spinta neanche con la fantasia. Il 13 giugno 2009, con un’azione fulminea, rapidi ed imprendibili, marciarono sul percorso cittadino, prendendo in mano la situazione e liberarono gli atleti Gavignanesi dalle “lobby pseudoatletichemassoniche”.
Eroi diciamo noi, e dileggiamo con lazzi e marziali risa chi offende la memoria di queste fierissime schiere, poco importa se mai nessuno li scelse e li ringraziò per l’esimio compito! Essi donarono all’atletica della provincia dell’alto Lazio una nuova era,un nuovo stile e per essa,e per esso si immolarono!
Fu vera gloria? La domanda retorica è da noi stessi posta.
Egualmente ci indigna e ribolle il sangue nelle
vene. Lo dica il postero, erede di un mondo fiacco, sedentario
e globale. Noi restiamo nella Storia con la esse maggiore, che
tutta s’annuncia e rapprende in questa storica e trasvolante frase:
Onore e gloria all’OLIMPICA FLAMINIA

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